domenica 11 novembre 2012

Il Bugiardo Irlandese

Un po di tempo fa mi hanno chiesto di suonare in concerto ad una manifestazione dedicata al cioccolato, così ho deciso di partecipare con una formazione particolare....flauto e arpa celtica! E' stato fantastico!
In questi giorni ho avuto l'opportunità di guardare da vicino il mondo incantato della musica celtica: una dimensione quasi "senza tempo" dove non importa quanti anni hai perché tutto è semplicemente magico. Le melodie, le arie, le danze...e quando le eseguo mi sembra di tuffarmi completamente in un'atmosfera di sentimenti, emozioni, immagini...
Non sono un'esperta del genere, ma lo trovo assolutamente divertente e interessante. In questa vita così caotica, mi permette di aprire uno squarcio in cui esisto solo io, la mia fantasia e le mie emozioni.

Vi propongo una fiaba narrata durante il concerto con sottofondo di arpa celtica. Leggerla e sentire le melodie suonate è stato come vivere questa fiaba....con i suoni che animavano le immagini nella mia mente...

Il bugiardo irlandese 

(fiaba irlandese)
https://www.youtube.com/watch?v=mrH5DEQM-7c
Nel lontano Est viveva una volta un re che aveva una sola figlia. Quando la figlia fu cresciuta, ed era abbastanza grande per venire maritata il re proclamò che avrebbe concesso la sua mano alla persona che fosse riuscita a fargli dire per tre volte di seguito: "E' una menzogna, una menzogna, una menzogna!".
La notizia del proclama si sparse per il mondo, e raggiunse anche l' Irlanda dove allora vivevano una povera vedova e suo figlio che era un celebre bugiardo. Una sera il ragazzo tornò a casa e disse:
- Sarei sorpreso se non potessi conquistarmi la figlia del re. Datemi la vostra benedizione, madre, perché domani parto. Il mattino seguente il bugiardo irlandese partì per la sua avventura. Viaggiò a lungo e alla fine giunse alla reggia del re. Alle porte venne fermato dalle guardie:

- Ehi, tu! Dove vai piccolo irlandese?

- Vado dal vostro re, per sposare sua figlia, - rispose il bugiardo.

- Cosa pensi del mio bestiame? 

- Cosa penso, Vostra Maestà? Questi non sono armenti, non è bestiame, non è niente. 
Dovreste vedere il bestiame di mia madre! - Esclamò il bugiardo irlandese. 
- E cos'hanno di speciale ? - chiese il re dell'Est. 
- Cos'hanno di speciale, Vostra Maestà? Sono così grandi che una volta, sotto una foglia di una di quei cavoli sì poté fare un banchetto di nozze. Sapete, era venuto a piovere e gli invitati in cortile si bagnavano. 
- Uhm, Uhm,- borbotto il re dell' Est, e condusse il bugiardo in un orto vastissimo, che era stato coltivato a fave. 
- Ora dimmi che cosa pensi delle mie fave,- domandò. 
- Cosa penso, Vostra Maestà? Perché queste sono fave? Non sono fave e non sono niente! Dovreste vedere le fave dell'orto di mia madre! - esclamò il bugiardo irlandese. 
- Cos'hanno di speciale, Vostra Altezza Reale ? Sono piante così alte che la punta della più corta raggiunge le nuvole. Una volta, quando i boccelli erano maturi, andai con un sacco per raccogliere le fave da una pianta. Mi arrampicai di foglia in foglia, cogliendo le fave e buttandole nel sacco. Quando questo fu pieno, lo gettai a terra e continuai a salire, finché arrivai tra le nuvole. Lì vidi una casa e sul muro c'era una pulce. Siccome avevo bisogno di una nuova borsa, la uccisi e la spellai: ma la pelle era sufficiente per nuove borse. Quando poi cominciai a scendere le foglie erano già secche, e si ruppero sotto i miei piedi. Subito dopo l'intero gambo della pianta si spezzò. Io caddi, e precipitai in un gran dirupo. Siccome ero rimasto conficcato tra due rocce e non riuscivo a liberarmi, trassi di tasca il mio coltello, mi tagliai la testa e la mandai a casa per avvisare i familiari di ciò che era successo. Lungo la strada la mia testa incontrò una volpe e quella briccona la afferrò in bocca. Questo mi seccò moltissimo. Perciò saltai via e gli corsi dietro, e quando la raggiunsi le tagliai un pezzo di coda col coltello. E sulla coda c'era scritto che vostro padre era stato servo di mio padre!

- Questa è una menzogna, una menzogna, una menzogna! - urlò il re arrabbiato.
- Lo so, Vostra Maestà - rispose il bugiardo irlandese. 
- Ma voi stesso mi avete invitato a dirla. Ora, come punizione, dovete darmi vostra figlia in sposa. 
E così fu che il povero irlandese ottenne la mano della figlia del re dell'Est. 
Venne preparato uno splendido banchetto, che durò un anno intero, e l'ultimo giorno fu allegro e chiassoso quanto il primo



giovedì 1 novembre 2012

Ready for the Storm

Ringrazio Giulia che mi ha fatto conoscere questo meraviglioso brano: Ready for the Storm!

Chiudo gli occhi...è esattamente così!
Quando ci sembra che la vita è solo un mare in tempesta
perdiamo di vista il fatto che in ogni porto
ci sarà sempre un faro.
Imponente.
Fisso.
Pronto a darci una luce 
sempre
e comunque.
...E REALIZZARE CHE NON C'E' ALCUN MOTIVO DI AVERE PAURA!


The waves crash in and the tide pulls out
It's an angry sea but there is no doubt
That the lighthouse will keep shining in the night
To warn the lonely sailor

The lightning strikes and the wind cuts cold
Through the sailor's bones, to the sailor's soul
'Till there's nothing left that he can hold
Except the roaring ocean

But I am ready for the storm, yes oh ready I'm
I'm ready for the storm, I'm ready for the storm

Give me mercy for my dreams, 'cause every confrontaion
Seems to tell me what it really means to be a lonely sailor
But when the sky begins to clear and the sun it melts away my fear
I cry a silent, weary tear at those that mean to love me

Distance it is no real friend, and time will take its time
And you will find that in the end it brings you near a lonely sailor
But when you take me by your side, you love me warm, you love me
And I should've realized I had no reason to be frightened




domenica 30 settembre 2012

Ritorno al blog

 Sono stata lontana per un bel pò... quanto basta per rendermi conto che tutto l'entusiasmo che avevo all'inizio di questo blog è stato letteralmente soppiantato dalle paure di tutti i giorni e dalla frenesia che ci invita alla quotidiana sopravvivenza.

Mi sono detta...voglio tornare...


...e quando meno te lo aspetti rileggi i tuoi pensieri e ti accorgi che questo meraviglioso tempo...lo si è magicamente abbandonato!
Ci si ritrova come sospesi in se stessi.
Nessuna connessione con il mondo esterno e con i dettagli  della vita. Semplicemente sospesi come in un micidiale standby che ci ha isolato dal nostro "tempo libero".


Ho riflettuto.


Il tempo libero non è quello che dedichiamo agli hobby, allo sport o a ciò che ci fa rilassare.

Libero è quel Tempo che ci permette di essere noi stessi. 

Liberi da ogni stereotipo "sempre". E' quel tempo che ci dedichiamo anche quando siamo immersi nel traffico o nel nostro lavoro.

Il tempo libero è quello che dedichiamo ai nostri pensieri. Quelli che stimolano le idee e che fioriscono perché il mondo ci risuona dentro.

martedì 17 luglio 2012

Come le Nuvole

Leggere.
Trasportate dal vento
sono le compagne 
di Eolo.
Eteree nelle loro figure,
ispirano il sogno.